Consacrata il 3 novembre 1686 da Giovan Battista Ponzio di Corigliano, vescovo di Umbriatico, con il titolo di S. Maria di Costantinopoli, la
chiesa viene affidata con l'annesso convento ai Padri Riformati fino al 1861. La facciata, sobria ed elegante, è caratterizzata da un ampio portale centrale architravato e decorato da
cornicione e paraste; da un frontone curvilineo caratterizzato, lungo tutto il suo svolgimento, da numerosi dentelli a mensola. Al di sopra del portale, un ovale contiene uno stemma
vescovile. Più in alto, racchiuso in una cornice, un affresco che raffigura una Madonna con Bambino, S. Chiara e S. Francesco. Ai lati dell'affresco, si aprono due finestre, anch'esse
racchiuse in cornice. La chiesa, restaurata nel 1908, è formata da una navata centrale e, a sinistra, da una mezza navata con quattro cappelle. Pregevole il coro in legno, sormontato
da un maestoso gruppo ligneo della Crocifissione (Cristo, Madonna, Giovanni, Maddalena) . Al centro del soffitto ligneo a cassettoni, è incastonato un dipinto del pittore coriglianese
Luigi Midolla, Madonna di Costantinopoli (a. 1842). In sagrestia, sono conservati pregevoli lavori in legno intarsiato (a. 1699). La navata centrale è preceduta da un'orchestra con
organo, cui si accede mediante un'artistica scaletta a chiocciola in legno. Belle alcune tele, di autori ignoti, purtroppo in rovina a causa dell'umidità e delle infiltrazioni
d'acqua. Sulla parete di sinistra, superata l'entrata, una S. Maria di Costantinopoli adorata da S. Francesco e Frati francescani. Nella prima cappella, una Sacra famiglia; nella
seconda, una Adorazione della Vergine; nella terza, un S. Francesco con Bambino; nella quarta, una Sacra famiglia. Il convento dei Riformati (ora cinema Valente, in restauro, Pretura,
sede di Scuole Elementari, fino a pochi anni fa sede del Comando dei Carabinieri) , adibito dopo l'Unità a Regio Giudicato, Prigione Circondariale, Caserma di gendarmeria, costituisce
corpo unico con la comunicante chiesa «della Riforma»
(E.Cumino)