Così, nel 1884, su Crono-Istoria di Corigliano
Calabro, Giuseppe Amato scriveva :
La sesta chiesa è quella della SS. Trinità, o di San Francesco da Paola, fabbricata dal Santo Paolano, nel 1458. Ha un prospetto di ordine Dorico, e
l’interno d'ordine Corinzio; ha una navata oblunga, con cappelle senza sfondo a destra e sinistra. L'altare Maggiore è impellicciato a marmi dì diverso colore, e s'innalzava sul piano della
chiesa per cinque gradini, ora per soli tre. L'ultimo altare a dritta, dedicato al Santo Paolano, ha un quadro del Santo, copia del vero ritratto esistente in Vaticano,opera di finissimo
pennello; ed intesi dal fu Sig. Girolamo Varna, essere una delle cose più preziose che abbia Corigliano. In questa chiesa si conservano con molta cura e grande venerazione, una statua del
Paolano, scolpita sul legno, e così al naturale, che pare, i suoi occhi ti mirassero in qualunque direzione tu ti mettessi a guardarla. Nel suo petto brilla un reliquiario di argento,
contornato di pietre a diversi colori, che chiude un pezzo d'osso del Santo, dono fatto del fu Giovanni Cimino, nel 1825. Un crocifisso di ottone, che il Paolano portava al fianco, e che
lasciò nel partire da Corigliano, quale suo ricordo, al primo correttore del nuovo convento. Un pezzo di canna, lungo circa due palmi, di quella canna, che, si dice, aver puntellata alla
porta della chiesa nell'assalto dei Turcomanni; chiusa in una teca di argento, lavorata mirabilmente e cesellata, che il fu Baldasarre Solazzi fé eseguire in Napoli a sua divozione nel 1815.
La volta di questa chiesa è lavorata a cassettoni di legname scolpiti, come quelli di S. Paolo a Roma. Dietro l'altare maggiore trovasi un bellissimo coro, sulla porta di esso, che mena alla
sagrestia, ha la seguente iscrizione:
ODEUM. HAUD. INFORME.
VICARIUS. ISTE. MICELLI.
SCULPENDUM. HOCCEPI
CURAT. AERE. LOCI
FABER LIGNARIUS,
PASCALIS. PELUSIO. BUSCIANENSIS
CELEBAT. ANNO. AERE. DIONISLANAE.
CIO. D. CC. LXXXII.
Ora è ufficiata da un cappellano. Lo stile architettonico di questa chiesa era notevole, ma fu alterato da due successivi pavimenti sovrapposti a
quello di battuto, fatto con molto giudizio, quando fu costruita, la chiesa, ch'era quasi a livello del selciato esterno. Nell'epoca della restaurazione di questo convento, cioè nel 1839,
piacque covrire il pavimento di piccoli esagoni di lavagna, i quali, pochi mesi or sono, si tolsero, perché corrosi e spezzati, e dopo avervi gittato su della terra cretosa dei monti, vi
fecero un nuovo pavimento di rigiole napoletane, elevando così il tutto di un'altro gradino; per lo chè, la porta, che nell'ordine architettonico primiero non aveva gradini, ora ne ha due.
Gli altari laterali, che avevano tre gradini, ora ne hanno un solo, l'altaremaggiore, che ne aveva cinque, ora ne ha due. Da questo terzo
pavimento n'è avvenuto un altro sfregio, cioè, che da una parte il basamento dei pilastri, essendo sotterrato dal pavimento, il rimanente è rimasto mutilato, come fosse sospeso, non avendo
più la proporzione delle basi ben determinate, come erano al tempo del Santo Paolano.
Chiesa e Convento di San Francesco di Paola e annessa Chiesa di San Giacomo (XV secolo). La chiesa
di San Francesco di Paola (patrono della città dal 1598) è a navata unica con soffitto ligneo a cassettoni e conserva nella sua semplice architettura elementi stilistici
settecenteschi.
La Chiesa e il Convento dei frati Minimi vennero costruiti direttamente dal Santo venuto a Corigliano nel 1476 su invito di
Girolamo Sanseverino. La chiesa è la IV casa dopo quella di Paola, Pedace e Spezzano Albanese. Questa presenta una facciata di grande semplicità, incorniciata da due lesene terminali che
sorreggono un frontone diffusamente decorato, recentemente (2006) sono state riaperte le due finestre barocche.
Dietro il settecentesco altare in marmo si trova un pregevole coro ligneo, opera dell’artigiano rossanese Pasquale Pelusio
(1776). Nel presbiterio, sulla parete di fondo, una grande tela di Felice Vitale da Maratea, Trionfo del nome di Gesù. Sopra di essa una SS. Trinità, tavola di Pietro Negroni (1505-1565). Sotto la grande tela durante alcuni lavori di
manutenzione nell’autunno del 2005 è stato ritrovato un grande affresco del XIV sec. Interessante, lungo la parete destra della navata, sotto il pulpito, l’affresco che raffigura
la Madonna della melagrana, riconducibile al XVI secolo. All’interno della chiesa sono conservate alcune preziose reliquie di San Francesco: un pezzo
della sua canna, un cordone, un crocifisso di ottone. Un reliquiario d’argento, contenente un pezzetto del suo costato, è inserito nel busto ligneo policromo del santo. A fianco della chiesa
si può notare l’ex chiesa di San Giacomo (Oratorio beato Feltron).
Davanti alla chiesa è posta una statua in marmo del Santo (1779), voluta dalla cittadinanza, dal duca Giacomo Saluzzo e dal
sindaco Giacomo Maradea, per ricordare l’intervento del Santo a favore della città durante il terremoto del 14 luglio 1767. Tra la chiesa e il convento troviamo la torre campanaria, in mattoni, che resta visibile solo per i due ordini superiori
con in alto l’orologio.
Fonte : Internet (http://www.icleonetti.it/sanfrancesco)
Pro Loco di Corigliano Calabro