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Denominazione : Chiesa di
S. Chiara
Descrizione : La Chiesa di Santa Chiara o "delle Monachelle" è stata edificata tra il
1757 e il 1762 su una piccola chiesa precedente, inglobata come parlatorio nell'attiguo convento delle Clarisse. L'interno,ad unica navata, conserva una tela di Nicola Domenico
Menzele del 1762(San Michele Arcangelo) e un organo del 1735. Sulla volta della navata un dipinto di Pietro Costantini con Santa Chiara e suore di clausura che difendono il Santissimo
(1762).
Indirizzo : Via XXIV maggio
Così, nel 1884, su Crono-Istoria di Corigliano
Calabro, Giuseppe Amato scriveva :
La tredicesima è quella di S. Chiara, bella, graziosa Chiesa, formata da una navata, e da cappelle senza sfondo a destra e sinistra. Ha il suo cielo a volta con
un affresco rappresentante S.Chiara colla Pisside in mano, attornata dalle suore, tutte timide e piangenti, che fuggono dai nemici, i quali avevano invaso il monastero. Dagli ultimi pilastri
s'innalza un piano alto più di quello della Chiesa di un gradino, tutto chiuso da una balaustrata di ferro fuso, e su questo piano si solleva per tre gradini di marmo l’altare maggiore, tutto
impellicciato a marmi di diversi colori. Ha quadri bellissimi, opera di egregi pittori, e fra questi notasi il quadro della sacra famiglia, e quello di S. Michele, che sono oltremodo belli.
Questa Chiesa è ufficiata bene ed è tenuta con tutta cura dalle Clarisse. Nel tempo della fondazione del Monastero 1630 venne costruita la Chiesa, dove attualmente è il Parlatorio delle
Monache; ma perché piccola, e non potea contenere i fedeli, che vi accorrevano alle sacre funzioni, e nelle vestizioni delle monache, così, trovandosi Badessa la sorella del Duca Saluzzi, nel
1641 ebbe concesso dal Notaro Ottavio Cioffa alcune case che furono abbattute, ed ivi si costruì la Chiesa ora esistente. Nella spesa che vi occorse, la Badessa Saluzzi sborsò Ducati 4000,
del suo particolare peculio, ed il dippiù che bisognò, fu ritratto dalla vendita delle suppellettili delle Monache morte. Per la concessione delle case il Cioffa impose al monastero il peso
della celebrazione di tre messe da dirsi ogni anno, giusta il testamento redatto il 1641. La prima Coriglianese che vestì l'abito delle Clarisse, e che concorse alla fondazione del Monastero,
fu una Signora della famiglia Persiani, che portò in dote un fondo olivetato, in contrada Ferraina, ora a dibito a Camposanto. Siccome la Persiani fu una delle fondatrici di questo convento,
così nella Bulla di fondazione stanno scritte queste parole. Quinque in hebdomada celebratur Missae pro familia Persiani. Bulla di Gregorio XV. anno
1633.
La chiesa di Santa Chiara, costruita a partire dal 1757 e consacrata il 12 agosto 1762, festa di S. Chiara, racchiude in sé una chiesetta esistente già nel 1641 (poi trasformata in parlatorio) . La facciata, tardo-barocca, è distinta in due ordini architettonici, caratterizzati in basso da paraste con capitello corinzio ed in alto da altrettante paraste con capitello composito. Entrambi gli ordini sono sormontati da cornicione con ricca cimasa, di cui quello superiore coronato da timpano centrale. Ai lati del portale d'ingresso, due tondi con le figure di S. Chiara e S. Francesco. Un terzo tondo, sopra il portale, reca il simbolo dell'Ordine francescano. L'unica navata, decorata con motivi tardo-barocchi, è preceduta da un'ampia «orchestra » recintata da un'artistica grata. Sulla parete sinistra, al di sopra di tre altarini, sono collocate altrettante tele settecentesche: una Madonna con Bambino,con ai piedi S. Chiara ed angeli, di autore ignoto; un S. Michele Arcangelo (a. 1762) di Nicola Domenico Menzele ed una Sacra famiglia di autore ignoto. Sulla parete destra, da notare, invece: Bambino in gloria adorato da tre francescani, di autore ignoto; una cantoria, con un bellissimo organo del 1735 racchiuso in un pregevole mobile; una Madonna circondata da angeli (di autore ignoto) . L'altare maggiore, in marmi policromi, è delimitato da una balaustra in ferro battuto. Sul cancelletto, quattro cornucopie, simbolo della città. Ai lati, due ritratti di vescovi, inscritti in due tondi. Dietro, una Madonna con Bambino, con ai piedi S. Chiara e S. Francesco, di autore ignoto. Sopra, una SS. Trinità. Nel ciclo della navata, un'opera di P. Costantini, S. Chiara e Suore di clausura che difendono il Santissimo dall'assalto di guerrieri (a. 1762) . Quella di S. Chiara, che costituisce corpo unico con il comunicante convento delle Clarisse, è comunemente conosciuta come chiesa delle «Monachelle » . Le ultime otto suore lasciano Corigliano tra il 20 settembre ed il primo ottobre 1919, anno in cui vengono integrate nel convento di Rossano.
(E.Cumino)
La chiesa di Santa Chiara o delle Monachelle (XVIII sec.).
La facciata, tardo-barocca, è distinta in due ordini architettonici, entrambi sormontati da cornicione con ricca cimasa, che in quello superiore si conclude con timpano centrale. Ai lati del portale d’ingresso, due tondi con le figure di S. Chiara e S. Francesco. Un terzo tondo, sopra il portale, reca il simbolo dell’Ordine francescano. L’unica navata, decorata con motivi tardo-barocchi, è preceduta da un’ampia orchestra chiusa da artistica cancellata. Sulla parete sinistra, al di sopra di tre altari, sono collocate altrettante tele settecentesche: una Madonna con Bambino, con ai piedi S. Chiara ed angelo; un S. Michele Arcangelo (1762) di Nicola Domenico Menzele ed una Sacra Famiglia. Sulla destra abbiamo un olio su tela, Bambino in gloria adorato da tre Francescani; una cantoria con un bellissimo organo del 1735 racchiuso in un pregiato mobile; una Madonna circondata da angeli. L’altare maggiore, in marmi policromi, è delimitato da una balaustra in ferro battuto. Su questa si possono distinguere quattro cornucopie, simbolo di Corigliano. Ai lati, due ritratti di vescovi, inscritti in due tondi e dietro, una Madonna con bambino, con ai piedi S. Chiara e S. Francesco. Sopra, una SS. Trinità. Nella navata in alto possiamo ammirare S. Chiara e suore di clausura che difendono il Santissimo dall’assalto di guerrieri (1762) di P. Costantini. La chiesa è chiusa al culto. (Fonte : Pro Loco Corigliano Cal.)
Foto di Giorgio Amendolara
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