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Alcune poesie di Antonio Ungaro (Ciccuzzi)

 

(Il Rapido n.1 del 1963-Colloqui con gli Autori)

Sono nato in questa città il 4 Novembre, data di grazia, del 1894.Dovendo lavorare per il quotidiano sostentamento, ho frequentato fino alla seconda elementare e in seguito un Corso di Scuola serale, durato alcuni mesi, affidato all'abile guida del già scomparso Prof. Raffaele Amato, allora diplomatosi. Di detto corso - faccio le dovute scuse - sono stato il più bravo, citato quale esempio nel breve discorso tenuto dall'insegnante a chiusura del corso medesimo.

Poi sono partito per Buenos Aires, dimorandovi pressoché dodici anni, dove, nei ritagli di tempo, mi dilettavo a leggere giornali, riviste ed altro, inispagnuolo e in italiano, da cui, come vedete, ho potuto imparare quel poco che so, ma con quali spiacevoli conseguenze se si considera che mi son fatto cogliere dalla mania di  scarabocchiare sempre versi, tanto da non capirci più nulla e da sentire il bisogno di farne lagnanza ad un amico lontano nel contenuto che qui appresso leggete: 

QUASI TUTTI I COMPONIMENTI DEL POETA ANTONIO UNGARO CHE SEGUONO SONO STATI PUBBLICATI DAL QUINDICINALE CORIGLIANESE COR BONUM

 

I SONETTI 

N'haji fatti sunetti e sunittìelli

i quanni m'è binuti ssu gulij

i fari viersi e diri i fissarij

chi rìri pò nu poviru ciarbielli!

 

M'accuorgi mò chi cci su' l'annicielli

ch'a metrica e ri rimi un su' ppi mij,

puri si tuttu nuni ci curpi ghij,

- pirciò ch'a bboti iji piensi e mi ribielli:

 

quanni issi cosi scola è vuti fatta? -

Sulu a ssu munni, jenni supr'e ssutti,

sempri sbattuti cum'u mari sbatta.

 

Mo - ppi confuorti? —i ciangiri mi resta

supra ssu mari i viersi muti tutti,

mentri u cori i nni fari nun s'arresta.

Cliccare sul simbolo per leggere le spiegazioni e/o commenti

San Francischi   

Guardati ‘i chillu visu lu sbiannuri,

chill’uocchi chi vitrijini lampanti,

l’aspietti maistusi, sumigghianti

a nissun’autri santu fra ‘i maggiuri,

cumi vussa di santi ‘u ‘mperaturi

e ddu munni ‘u cchiu ‘ntisu, ‘u cchiu rignanti,

quann’escia e fa ru ggiri ru paisi.

 
   

'U VINI

 

Tiegni suli tre butti ntra cantina,

tre butti rossi e ssu di Don Ginnari:

si sa ca chissa rrobba, rrobba fina,

su’ bena lugghji u nsi pò trivillari.

   Mo richi ghija, pirchi tanta mujina

   Ccu stu cristu ‘i vinu s’à di fari,

   si u sani ca ghè cruri, chi ruvina!

   e sta ragiuna nu si po nigari?

Chilla faccenna pu di stari apiertu,

e binniri ogni juornu cum’è leggia,

è n’atru fallimenti, è nu scunciertu,

   pirchi ‘u vini frustieri a duvi u nsacchi

   si prima lu calmieri u nsi curreggia

   nchianamilu a lu meni vinti ntacchi.

 
   

I Vinticinchi

Eccu ca i Curghianisi fani fasta:

festa ri Vinticinchi, festa ranna,

pircui genti e cchiù genti rogni banna,

finu a putiri riri na timpesta,

ccà arriva e si cunfunna e iccussì resta

prigiuniera, filicia.

 
   

A Prighiera 

Rùnimi forza, Ggesù Cristu miji,                    

ppi risistiri e suparar’ u mali             

ch'ogni bbota mi chiova a ddosi guali,

si a suffirenza è carità di Diji.

 

Mi sienti sempri cchjù bbicin’a Ttiji,

cchjù buoni, e cchjù pirdugni si cchjù ssali

mi sienti a ri firiti : u criminali

ntru fuocu è ddi rimuorsi, iju pienzi, iju criji.

 

Rùmini forza, rùmini curaggi :

un c’è cosa cchjù bella ru suffriri,

sbattienni, anchi si tutt’è di passaggi.

 

Lumi rùnimi, rùnimi cchjù lluci:

vuogghj sempri cchjù amari e bbiniriri

 

ssa vita sutt’u pisu i tutti i cruci.

 
   

Juri i pantani  

Lijitivilli, amichi, chjani chjani

chilli poviri viersi chi vi manni:

su viersicielli fatti ccu ssi mani

tosti, callusi ma luntani i nganni.

 

Hàni sufferti pp’abbusc(i)cari u pani

ssu munnu munni jenni fatiganni

e ffini ch’ ‘un c’è morta lori vani

guai tumina tumin’acchjappanni.

 

Lijitivilli i viersi chi vi scrivi

ccu sti mani ch’ ‘un sani né ripuosi,

nnè ccuntintizza e ddi spirtienza privi.

 

Lijitivilli ccu nna zich’i cori:

nàscini ntru pantani certi rosi

còti i nissuni ma su puri fiori.

fiori dal fango.

leggete, amici, piano piano

questi poveri versi che vi mando:

sono versi fatti con queste mani

dure, callose ma lontano da inganni. 

Hanno sofferto per guadagnarsi il pane

per il mondo andando faticando

e finche' non arriva la morte loro vanno

prendendo guai a tomolate. 

Leggete i versi che vi scrivo

con queste mani che non conoscono riposo,

contentezza e privi di conoscenza.

leggeteli con un po' di cuore:

nascono nel fango certe rose

raccolte da nessuno ma sono pure fiori

 

 

 

 
   

 

 

Natali 

Santu Natalu mii, buonu vinuti!

Cchi nnovi st’anni ‘i grazia m’ha purtati?

Tu viri quanti cosi su accurruti

er accàrini, ‘mpressi, a ra jurnati!

 

Quanti nimici ciessi e scanusciuti

e quant’ìntimi amici mašcarati,

quanti cungiuri, quanti finti aiuti,

quanta marbagità sempr’in agguati!

 

Santu Natalu mii rùnimi paci,

anchi si ‘u pisu avanza di cchiù cruci,

anchi si l’odii striscia e cchiù è tinaci.

 

Santu Natalu mii rùnimi forza

e ru caminu mii spinusu alluci

e ru ricuordi ‘i tutti i mali smorza

 

Gli anni scritti in rosso indicano il periodo delle pubblicazioni delle poesie del poeta Ciccuzzi sul quindicinale coriglianese Cor Bonum (cliccare sulle foto per ingrandirle)

1952

1953

1957 - 1960

1961 - 1970

1971

1972

1973

1975

Altre

Addio al poeta Antonio Ungaro (Ciccuzzi)

Per ascoltare alcune poesie con audio del poeta Antonio Ungaro, basta un click

https://www.facebook.com/UngaroSaraLongo

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I dieci libri più venduti della settimana

Gianrico Carofiglio

La disciplina di Penelope

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Cambiare l'acqua ai fiori

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Alicia Giménez Bartlett

Autobiografia di Petra Delicado

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Classifica della settimana dall'

18 al 24 gennaio 2021

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I libri sono di chi li legge(Andrea De Carlo)                    Ci sono crimini peggiori del bruciare libri.Uno di questi è non leggerli(Joseph Brodsky)                    Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima(Marco Tullio Cicerone)                    Non c'è mobilio più incantevole dei libri(Sydney Smith)                     Solo due tipi di libri piacciono a tutti: gli ottimi e i pessimi(Madox Ford)                    Quanti uomini hanno datato l'inizio di una nuova era della loro vita dalla lettura di un libro.(Henry David Thoreau)                    Certi libri sembrano scritti non perché leggendoli si impari, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualcosa(Wolfgang Goethe)                     Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato(Elias Canetti)                     La lettura è per la mente quel che l'esercizio è per il corpo(Joseph Addison)                     La lettura di ogni buon libro è come una conversazione con le persone migliori dei secoli passati(René Descartes)                     Si dice che la vita è il massimo, ma io preferisco leggere (Logan Pearsall Smith)                    I libri sono gli amici più tranquilli e costanti, e gli insegnanti più pazienti(Charles W. Eliot)                     Nessun vascello c'è che come un libro possa portarci in contrade lontane...(Emily Dickinson)                     Non leggete per divertirvi o per istruirvi. Leggete per vivere(Gustave Flaubert)                     Oh, essere un libro, un libro che viene letto con tanta passione!(Elias Canetti)                     Sono sempre stato di quella razza di persone a cui piace leggere. Quando non ho niente da fare, leggo(Charlie Brown)                    Io non ho mai avuto una tristezza che un'ora di lettura non abbia dissipato(Charles Louis Montesquieu)                     Bisognerebbe sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno (Oscar Wilde)                    Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere (Daniel Pennac)                    Ogni libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili (Johann Wolfgang Goethe)                     Di una cosa sono convinto: un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi( Franz Kafka)